C'è stato un momento della tua vita in cui ti sei fermato e ti sei accorto di essere un adulto?
Se sì, cosa ti fa pensare di essere adulto?
Quali caratteristiche di te?
Magari vivi da solo o hai creato una tua famiglia, hai un lavoro, degli amici con cui uscire, delle responsabilità e per questo ti reputi un adulto.
Ma sono queste cose che ci rendono ADULTI?
Ultimi due anni di vita: breve recap
Sarò breve e concisa.
Negli ultimi due anni ho fatto i conti con la mia parte adulta e di conseguenza con la mia parte bambina. Entrambe queste due parti di me sono emerse con prepotenza in tutto il loro splendore. E quando dico con prepotenza, non esagero.
Circa due anni fa scopro di essere incinta e poco più di una anno fa arriva sul pianeta Terra una bimba, mia figlia. La maternità ha smosso molte convinzioni radicate dentro di me da decenni e se mi ha lasciato qualcosa di buono è questo:
Nulla è giusto in termini assoluti e tutto ciò che esiste attorno a noi ha una dignità e uno scopo
Aspettative.
Giudizi.
Convinzioni.
Presunzioni.
Tutto sparito, per lasciare spazio a una sola domanda: ma io sono o non sono un'Adulta?
Non lo ero e guardandomi attorno mi accorgo che pochi sono gli adulti incarnati su questo pianeta. La maggior parte delle persone vive una vita senza fermarsi a pensare, ad autosservarsi. I comportamenti e le reazioni che adottano sono frutto di ferite e traumi registrati nel corso della vita che influenzano le scelte del presente.
Questo significa che esistono molti corpi di adulti abitati da bambini non risolti, non ascoltati, non visti che producono un effetto micidiale: responsabilità da adulti e coscienza ferita e irrisolta di un bambino.
Cos'è l'Adultità?
E quindi che mi è successo?
Che ho iniziato a tirare fuori senza coscienza parti di me nascoste, talvolta ombrose che mi hanno fatto capire che adulta lo ero solo a metà. E quando devi fare i conti con il crescere un piccolo esserino che ha bisogno di TUTTO, tu e i tuoi bisogni finite in terzo piano (neanche al secondo).
La mia parte bambina ha reclamato tutte le attenzioni che non aveva avuto, usando rabbia e sconforto. La mia parte adulta ha fatto i doppi turni per fortificarsi e rendersi conto che adesso toccava a lei.
L'Adultità è una presa di coscienza di chi sei, è l'identificazione con Te stessa, Anima. E incarnarla, significa guardare da fuori tutte le ferite e le difficoltà della personalità, portare balsamo sui vecchi dolori, usare nuovi modi di comunicare con gli altri, allontanare il giudizio e le aspettative troppo rigide verso se stessi e creare un dialogo costante fra l'IO Adulto e l'IO Bambino.
IO Adulto e IO Bambino
Rapportarsi con un neonato ti aiuta a tirare fuori tutte le tue vecchie paure e soprattutto fa risuonare le tue vecchie ferite.
Si dice spesso che un genitore non voglia far passare al figlio ciò che lui stesso ha passato.. Ecco, mentre lo tieni fra le braccia cerchi di far di tutto per non lasciargli ferite e traumi senza accorgerti che sono le tue stesse ferite e traumi che ti portano in quello stato.
Mi sono accorta, strada facendo, che un bimbo ha bisogno di pochissime cose: attenzioni e contatto. Faticoso esserci sempre, faticoso ancora di più esserci rimanendo sereni e centrati (chi glielo spiega a loro che le notti insonni e la stanchezza remano contro?).
Ed è stato così che ho compreso quanto sia necessario un equilibrio fra la propria parte bambina e la parte adulta.
L'equilibrio lo raggiungi quando fai pace con le ferite del passato (ma per davvero), quando senti pace pensando a ciò che è stato. E lo sublimi quando ti riconosci adulto, libero dal giudizio verso te stesso e gli altri, da aspettative, da ripicche inutili, dalla rabbia che ti consuma, dalla tristezza costante e dalla mancanza di forze per affrontare il presente.
L'Adultità è una qualità dell'Anima. E' una scelta quotidiana, costante. E' un cammino di Bellezza, di consapevolezza, di trasformazione.
Benvenuta mia Adultità, prometto che mi impegnerò ogni giorno per coltivarti e farti splendere.
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